Il senatore Bruno Mancuso (AP), sul commisariamento dell’Unione Italiana Ciechi in Sicilia, ha chiesto l’intervento del ministro competente. Finisce cosi, sui tavoli parlamentari la spinosa questione legata all’Ente che dovrebbe tutelare i propri utenti non vedenti.
Tutto, avendo particolare riguardo verso la sede di Messina. Il parlamentare, auspica l’intervento del ministro dell’Interno, cui chiede di: “assumere tutte le iniziative ritenute più rapide ed efficaci, per assicurarsi, nel rispetto dell’autonomia delle vicende giudiziarie, che i rapporti tra i differenti livelli associativi dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti siano effettivamente ispirati ai principi costituzionali e statutari di democrazia, equa partecipazione e diritto al contraddittorio e che i provvedimenti adottati dai vertici dell’Associazione non pregiudichino lo svolgimento delle iniziative e l’erogazione dei servizi territoriali”.
Mancuso, sottolinea che: “gli ultimi due anni con passività nei bilanci della sezione di Messina, scontano pesantemente il dimezzamento del contributo della Regione a favore dell’Unione Italiana Ciechi, che da svariati mesi non riesce a pagare gli stipendi agli impiegati”.
“Le determinazioni di commissariamento, hanno provocato ricorsi di fronte al giudice ordinario per una sproporzione tra le contestazioni formulate e il tipo di provvedimenti adottati, per quanto riguarda la sede di Messina, hanno causato uno sconvolgimento improvviso nella vita associativa ed una reazione di assoluto sgomento per i soci e per i molti cittadini frequentatori dell’Associazione”.
L’esponente politico, conclude: “il rischio, e’ che importanti servizi e le attività della sede di Messina, al pari di quelle di Trapani e Catania, come l’integrazione scolastica e lavorativa dei non vedenti e degli ipovedenti, la distribuzione di libri in braille, l’accompagnamento con personale specializzato e le visite oculistiche gratuite, possano subire un forte ridimensionamento qualitativo e quantitativo”.