Dopo quattro anni di attività, Il Comune di Savoca non ha rinnovato la convenzione, che consentiva all’Associazione Ape, di poter gestire l’aula ecologica di San Francesco di Paola, visitata durante questo periodo di attività, da oltre duemila bambini e bambine frequentanti le scuole della Sicilia Orientale.

L’Associazione, ha diffuso un comunicato, che recita: “Quest’anno il Comune di Savoca, ha deciso di non rinnovare più la convenzione. La motivazione, è la conflittualità con la destinazione d’uso sportiva del luogo e soprattutto la volontà di voler ampliare l’area stessa, dismettendo l’orto didattico e costruendo altre opere”.

La struttura ha avuto inizio, accanto al centro sportivo polifunzionale di San Francesco di Paola, il punto, fu messo originariamente a disposizione dal Comune, ora però l’Ente avendo necessità di quell’area, ha offerto altri siti, che non sono risultati graditi per motivi logistici.

Continua, la lettera del sodalizio associativo: “Precisiamo anche che il Comune, ha indicato altri luoghi dove trasferire l’Aula didattica: alcuni non facilmente accessibili, altri non visibili, o ancora addirittura privi di servizi igienici e senza spazi coperti”.

“Consideriamo quindi, le nuove zone proposteci per trasferire le attività ed ivi svolgerle, non idonee con le finalità educative da noi perseguiteNei prossimi giorni provvederemo, come da richiesta del Comune, a togliere tutte le strutture, serra didattica compresa. Toglieremo anche le piante”.

“La maggior parte delle piante, sono state messe a dimora dai bambini, non vogliamo che siano destinate a morire. Stiamo cercando di trovare, chi possa continuare a prendersi cura di loro. In questi anni, abbiamo attivato collaborazioni con altre Associazioni, Enti, Scuole, Comuni”.

La conclusione della lettera, diffusa dall’organizzazione di volontariato, così recita: “Tanti di loro che ringraziamo, prima che partisse ogni comunicazione ufficiale con questo nostro testo, ci hanno inviato una testimonianza di supporto, stima e solidarietà che desideriamo ricordare come memoria attiva del nostro operato”.