Questa mattina sulla banchina di riva del Porto di Messina, è tornata ad approdare la nave Dignity I che lavora sotto l’egida di Medici Senza Frontiere. MSF ha come identità basilare, l’impegno a essere indipendente, neutrale e imparziale. Questi principi hanno sempre costituito, l’aspetto fondamentale del lavoro dell’Organizzazione Non Governativa, orientandosi verso una assistenza medica e logistica e mirando alla tutela degli aspetti finanziari e della comunicazione, fin da quando MSF è sata fondata nel 1971. L’unità navale menzionata, ha fatto ingresso questa mattina al Molo Marconi, con 355 migranti a bordo.

I cittadini stranieri che arricchiscono le presenze in città, fanno parte dei complessivi 2319 che sono stati salvati ieri nel corso di varie operazioni umanitarie, provengono da questi Paesi: Bangladesh, Etiopia, Ghana, Gambia, Nigeria, Sudan, Togo e Mali. Ad accoglierli come da tempo avviene, la task force coordinata dalla prefettura di Messina. Personale dell’Asp 5, del 118, della Croce Rossa, mediatori culturali, soci delle Associazioni di volontariato come la Misericordia e appartenenti a Frontex, formano la rete di accoglienza creata per fronteggiare questi arrivi, proponendosi come una gestione adeguata alle esigenze del caso.

Gli screening sanitari, sono stati eseguiti dai medici dell’Asp 5 unitamente alla Croce Rossa ed alla Misericordia onlus. Per agevolare ogni operazione necessaria, i migranti vengono fatti scendere dall’imbarcazione che li ha condotti nella nostra città in modo graduale. Sulla banchina teatro delle operazioni di soccorso, si possono notare i tendoni di colore blu all’interno dei quali il personale dell’Ufficio Immigrazione e quello della Polizia Scientifica della Questura provvedono alle attività di fotosegnalamento, mentre il resto delle Forze dell’Ordine rappresentate da: Carabinieri, Guardia Costiera e Guardia di Finanza tengono sotto controllo la zona per motivi di sicurezza.

Sono stati presenti inoltre, anche i Servizi Sociali del Comune di Messina, del relativo Dipartimento coordinato dal dirigente del servizio dottor Domenico Zaccone. Al termine di tutte le fasi necessarie ed individuate in occasioni del genere, verso i centri di prima accoglienza dislocati sul nostro territorio sono partiti i mezzi di trasporto allestiti per ospitare il nuovo contingente di disperati che fuggono da miseria e disperazione.