Venerdì scorso la Giunta Accorinti, nel corso di una riunione, ha approvato la costituzione della nuova società (che funzionerà interamente secondo il criterio dell’house providing), denominata Messinaservizi Bene Comune, che andrà a sostituire in futuro Messinambiente. L’assessore all’Igiene Cittadina Daniele Ialacqua, spiega il senso di quanto è stato deliberato, affermando: “mantenere in mani pubbliche i servizi essenziali, eliminare gli sprechi, garantire i posti di lavoro, migliorare i servizi, sono queste alcune delle ragioni di fondo che ci hanno spinto a proporre la nascita di una nuova società nella gestione dei rifiuti e completare gli interventi messi in campo da noi questi tre anni. Così, potremo uscire definitivamente, dall’emergenza”.
“Perché chiamarla Messinaservizi Bene Comune? Per dare un segnale di rottura, di cambiamento profondo, di discontinuità con il passato ed in sintonia con la nostra esperienza, perché il settore dei rifiuti è stato sempre, non solo a Messina, terreno di caccia per clientelismi e spreco di denaro pubblico, occasione per causare danni alla salute dei cittadini e dell’ambiente, perché la gestione dei rifiuti in Sicilia è stata sempre considerata, quasi con rassegnazione, una cosa loro, dei soliti noti, o peggio di Cosanostra. Acqua, rifiuti, trasporti sono servizi essenziali per la vita di una comunità, devono rimanere in mani pubbliche, sono cosa di tutti, dei cittadini onesti e dei lavoratori che fanno il loro dovere, sono bene comune da sottrarre alle grinfie delle multinazionali, alla privatizzazione, alla mafia ed al malaffare”.
“Non c’è antitrust che tenga, davanti agli interessi di una comunità che difenderemo fino in fondo. Abbiamo ereditato un disastro rappresentato da due società, ATO3 e Messinambiente, in liquidazione ed indebitate per un totale di 60 milioni di euro, un servizio allo sbando gestito con mezzi obsoleti, senza impianti di trattamento, la raccolta differenziata a livelli risibili, oltre il 95% dei rifiuti smaltiti in discarica, nessuna incentivazione per i cittadini virtuosi, isole ecologiche deserte, personale aumentato negli anni senza necessità di servizio con costi dello stesso che assorbono quasi l’80% delle risorse”.
Ialacqua avviandosi alla conclusione del proprio pensiero, specifica ancora: “5 discariche da gestire post mortem, un impianto per il conferimento cui affidarsi che si trova fuori provincia, determinando costi esorbitanti, tutto ciò senza una seria programmazione. E dopo avere causato questo sfascio in maniera scientifica, gli stessi autori dello sfacelo ci chiedono come mai non abbiamo risolto in tre anni i danni che i loro partiti hanno causato in 20 anni. Il nostro orizzonte è Rifiuti Zero, la strada è stata tracciata, lavoriamo tutti insieme per raggiungere in tempi brevi i risultati sperati nell’interesse dei cittadini e della città”.