Questa mattina poco dopo le 11, l’atrio del Salone delle bandiere di Palazzo Zanca, è stato il luogo dove i sindacati Fp Cgil ed Fp Cisl, con i rispettivi rappresentanti, Clara Crocé e Calogero Emanuele, hanno tenuto un sit – in di protesta, per portare l’attenzione di chi amministra il Comune, sull’importante questione riguardante il rischio relativo alla probabile mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti dell’Ente.
Quello di oggi, è l’ultimo avviso, da parte delle organizzazioni sindacali che tutelano le posizioni di chi presta servizio per il Comune di Messina, che di fatto si trova in “dissesto”. Con molta probabilità come detto in precedenza, non potranno essere pagati gli stipendi, nemmeno sotto forma di acconti dal momento che: “le casse sono vuote senza un euro” e fatto che aggiunge ulteriori problemi, non è possibile andare in una gestione in dodicesimi rispetto al 2014 perché, sembrerebbe, che la quota consentita dalla legge sia stata superata.
Calogero Emanuele in qualità di rappresentante della Cisl, ha ammonito: “il tempo è scaduto”, contestualmente comunica che per il prossimo 26 aprile è stata indetta una manifestazione unitaria di tutti i dipendenti comunali. Emanuele, riferisce: “vogliamo ancora manifestare la nostra disponibilità a sapere, a conoscere quali sono le ultime novità rispetto alle cose che comprensibilmente non capiamo, la prima, l’approvazione del bilancio, poi gli stipendi, i servizi sociali, i precari, la stabilizzazione, percorsi mai definiti. Tentiamo con questo sit – in, di ripristinare le cose”.
Clara Crocé storica esponente della CGIL, ha invece chiarito: “è un grido di allarme che abbiamo lanciato da tempo, per la prima volta dopo la gestione Croce, si arriva anche qui ad un ritardo nel pagamento degli stipendi. Continua – l’esponente sindacale – vorrei evidenziare che questo è un aspetto non di poca importanza, auspichiamo che venga approvato sul serio il bilancio, una situazione riguardante non solo gli stipendi dei dipendenti comunali, di tutto l’indotto che abbiamo, ma anche i servizi che un Comune deve rendere alla città. In questo momento, siamo tutti paralizzati, per la prima volta esprimo una seria preoccupazione”.
Conclude la Crocè, il proprio intervento in tali termini: “io nel 2013 non l’ho mai nascosto, ero per un dissesto, un sano dissesto al Comune che potesse risolvere la situazione. Adesso, mi sembra che si stia curando un malato terminale, auspico quindi che tutte le forze politiche, sia la Giunta che il Consiglio comunale, possano fare l’ultimo tentativo di rianimare questo Comune, perché di mezzo ci sono tanti lavoratori che corrono ad esempio il rischio di non vedersi rinnovati i contratti di appalto”.