Gaetano Armao (Sicilianindignati): “Nessun passo indietro, o di lato” [Video]

"SI RIPARTE, DAL MODELLO DI TANDEM CHE E' STATO PRESENTATO AI SICILIANI, CHE PERO' DA OGGI CAMBIA ASSOLUTAMENTE FISIONOMIA"

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Come ricordava Sciascia “Forse davvero la Sicilia richiede un supplemento di rigore per affrontare la realtà”. È questo supplemento di rigore che oggi ci impone di far chiarezza e precisare la posizione.

Come noto, nelle settimane di luglio e agosto si è posta una questione circa una candidatura alla Presidenza della Regione da parte di alcune forze del centro-destra (Forza Italia ed altre) alternativa a quella di destra dell’on. Nello Musumeci.

Il Movimento Sicilianindignati raccoglie il patrimonio di opposizione e di lotta extraparlamentare di “Sicilia Nazione” e del “Movimento nazionale siciliano” al governo di centro-sinistra, in gran parte solitaria ma che ben conoscete, e che ha lanciato la mia candidatura sin dallo scorso gennaio ispirata ai valori del popolarismo e dell’autogoverno sturziano.

Sicilianindignati ha elaborato un “Manifesto per il futuro della Sicilia” continuando a percorrere l’intera Regione coinvolgendo professionisti, imprenditori, docenti universitari e scolastici, pensionati stanchi della malapolitica dei mestieranti, ben consci che quella che si prospetta sia l’ultima occasione prima della deflagrazione economico-sociale di questa terra, che solo la miopia di chi é imprigionato nelle questioni di bottega non avverte.

Il senso di responsabilità e l’esigenza di scongiurare che la Sicilia finisca definitivamente nel baratro ha indotto a far prevalere le ragioni dell’unità ed a convergere sulla candidatura di Musumeci cercando di ricucire serie lacerazioni politiche e programmatiche che é giusto riconoscere solo in parte sono state superate. D’intesa con il presidente Berlusconi ed il coordinatore regionale, e per senso di responsabilità, ho inteso favorire questa soluzione nell’interesse esclusivo della Sicilia facendo prevalere le ragioni della convergenza e di un’alleanza inclusiva.

È stata così presentata una soluzione inedita per la politica regionale che prevede che alla candidatura del presidente della Regione sia affiancata anche quella del vicepresidente, riassunta nella sintesi verbale del “ticket” di matrice americana, alla quale ho preferito la metafora del “tandem”, per meglio evocare la necessità di uno sforzo comune, ma anche di un’imprescindibile sintonia.

Alla base di questa intesa politica vi è il riconoscimento di pari dignità, pur nell’indiscutibile diversità dei ruoli, ed il rispetto reciproco di diverse visioni politiche e proposte, ma anche funzioni e responsabilità, di impegni con gli elettori. Una coalizione che raccoglie diverse visioni politiche e le porta ad unità su programmi e leadership trasparenti che sintetizzano la convergenza.

Questa scelta politica sta modificando lo statuto regionale siciliano materiale. Ed infatti tutte le altre coalizioni hanno scelto questa soluzione che suggella un’intesa compositiva che è prima programmatica che di struttura di governo. La circostanza che il candidato presidente indichi agli elettori insieme al programma anche colui al quale è affidata la funzione vicaria, ed in questo caso anche la responsabilità dell’assessorato all’economia ineluttabilmente collegato alla programmazione, trasforma un accordo tra forze politiche in un impegno con il popolo siciliano, poiché suggella sinteticamente tale intesa politica tra diverse forze ed orientamenti ideali che decidono di allearsi.

Alla conferenza stampa dell’1 settembre scorso sono state annunciate: “la convergenza programmatica delle componenti della coalizione, a partire dal -Manifesto sul futuro della Sicilia- dei Sicilianindignati; la soluzione dell’affiancamento nella posizione di vicepresidente alla presenza dei partiti e movimenti che sono confluiti nella coalizione unitaria di centro-destra e che tutti i media nazionali e regionali hanno riportato”.

Lungo il mese di settembre – come è noto – in linea con l’incarico ricevuto, ho girato la Sicilia per incontrare operatori economici e sociali, associazioni di categoria, imprese, Istituzioni, mondi vitali per completare il programma, anche su mandato del candidato presidente, ma anche per incontrare sul territorio tanti Sicilianindignati.

Va ricordato che il nostro Movimento, pur di fronte alla più che lusinghiera crescita nei sondaggi, ha ritenuto a causa del carattere fortemente penalizzante per le formazioni minori della irragionevole legge elettorale di non presentare la lista per evitare una dannosa dispersione di voti e di far convergere i propri candidati nelle liste di Forza Italia (quattro candidati nelle liste di Trapani, Agrigento, Ragusa e Siracusa), mentre io, proprio in virtù dell’intesa sull’inserimento nella lista del presidente (c.d. listino), sarei stato presente nelle liste di Palermo, Catania e Messina offrendo una candidatura di opinione e di servizio alla coalizione.

Un accordo chiaro e trasparente va, prospettato prima e rispettato poi, sin dalla presentazione della lista del candidato presidente (c.d. Listino) di cui, come ha precisato tra conferme e smentite lo stesso on. Musumeci, é solo lui politicamente e giuridicamente responsabile. La lista del presidente rappresenta la prima linea del suo impegno con gli elettori, oltre che la sintesi tangibile dell’intesa tra le forze che compongono la coalizione.

Ebbene nonostante quanto prospettato e le ineludibili conseguenze con gli impegni assunti, e confermati pubblicamente e privatamente dal coordinatore di Forza Italia, il candidato presidente ha ritenuto di non inserirmi nella sua lista violando la stessa natura dell’affiancamento annunciato.

Non solo in controtendenza con il modello delineato, ma anche con quello che sta avvenendo nelle altre coalizioni e con quel che é accaduto in passato (nel 2006, pur senza preventiva indicazione, l’on. Lo Porto, solo successivamente nominato vicepresidente, era n.2 nella lista dell’on. Cuffaro), l’on. Musumeci ha così ritenuto unilateralmente di escludere il vicepresidente designato dalla lista del presidente per ragioni di tipo partitico. Lista che invece riporta alcuni politici che non solo sono stati candidati ed eletti in precedenza in coalizioni di centro-sinistra, ma come nel caso dell’on. Turano hanno votato e sostenuto il governo Crocetta sino all’altro ieri e disinvoltamente cambiano posizione come se nulla fosse.

Solo gli stolti non cambiano idea ed è più che legittimo che parlamentari concorrano nella coalizione opposta alle elezioni successive ad un disastro come quello del Governo uscente. Altra cosa è che questi vengano indicati agli elettori nella lista del presidente. C’è un supplemento di etica politica, di rigore appunto, da rispettare senza la quale non ci si può lamentare che più del 50% dei siciliani diserti le urne disgustato, meglio indignato da quella che sembra un’opera dei pupi.

Cose che da tempo ho contestato

Le premesse non sono soddisfacenti ed occorre un nuovo slancio alla coalizione a partire dalla tempestiva presentazione del programma.

Da oggi l’affiancamento assume un’altra veste e per scelta unilaterale dell’on. Musumeci. Ne prendo atto come ha dovuto prenderne atto Forza Italia. Non sono un mestierante della politica e vivo del mio lavoro, occupandomene per passione ideale ed amore per la Sicilia. Tanta gente mi chiede chi me lo faccia fare e so che purtroppo questa domanda in politica è sempre più rara.

Sapete che non mi spinge in politica né la ricerca di uno stipendio né di una pensione Il senso di responsabilità di fronte alla drammatica situazione economica e sociale che attanaglia la Sicilia impone a me ed ai appartenenti e simpatizzanti del Movimento di non seguire l’istinto di segnare una profonda distanza da questi atteggiamenti di una politica di intrighi e giravolte incomprensibili, sopratutto per chi vive di lavoro, chi tira avanti una famiglia, un’impresa artigiana o commerciale.

Quel che è certo è che continuerò a denunziare ogni forma di illegalità e di incompetenza che sono presenti nelle altre coalizioni ma anche in alcune frange della nostra. A tal proposito chiedo che venga puntualmente rispettato il codice di autoregolamentazione dei partiti.

Noi non abbiamo patronati, clienti, non gestiamo cooperative, formazione etc.! Abbiamo valori, passione, coraggio e vogliamo lottare perché la Sicilia abbia un futuro su un chiaro programma delineato da tempo e ha già raccolto già 10.000 adesioni. Mentre tra le altre forze politiche regna la confusione ed il pressappochismo.

Ci spinge l’indignazione verso lo spreco di opportunità, la dissipazione di risorse, la rabbia per l’incapacità delle classi dirigenti e la consapevolezza che occorre passare all’azione, con le competenze, la passione, il coraggio di coloro si sono cimentati nel lavoro, nello studio, nell’impresa ed hanno imparato a fare, costruendo un futuro per la Sicilia. Intendiamo restituire dignità ai cittadini siciliani, non privilegi o favori.

Come comprenderebbe anche un bambino, tranne qualche politico di nota malafede, rimane adesso un tempo strettissimo per preparare una candidatura competitiva su Palermo. Nelle prossime ore concorderò con il presidente Berlusconi ed il coordinatore Micciché la scelta da fare nell’interesse primario della colazione per vincere.

Il lavoro di Sicilianindignati per una Sicilia credibile, per una Sicilia competente, per un Sicilia redimibile e con le carte ed i conti in regola proseguirà trasparente e “pittimusa”. Senza se e senza ma. E se qualcuno non è d’accordo lo dica subito, ma noi andremo avanti lo stesso.