L’Amam, ovvero l’Azienda Meridionale Acque Messina, è ufficialmente senza un Direttore Generale. Il consigliere comunale Libero Gioveni interviene in merito, auspicando una celere quanto autorevole sostituzione; anche nell’ottica di una programmazione per reperire quei 6 milioni di euro, indispensabili per riparare l’acquedotto di Fiumefreddo, nei suoi 40 punti critici che necessitano d’intervento immediato.
Lo ricorda e lo sollecita il consigliere Gioveni, che in Commissione lavori pubblici, alla presenza del Presidente della società Leonardo Termini e dell’assessore al ramo De Cola, ha chiesto di sapere in che modo e quando l’Amam provvederà a sostituire una figura di elevato spessore tecnico come ha dimostrato di esserlo in tutti questi anni l’ing. Luigi La Rosa.
“Non si può minimamente pensare di lasciare scoperta la complessa gestione tecnica legata alle attuali emergenze in un periodo di crisi storica che sta attraversando l’Amam” afferma convinto Gioveni, che guarda anche all’imminente futuro.
“La necessaria programmazione – prosegue il consigliere – e l’input dato anche in termini economici sui 6 milioni di euro occorrenti per la messa in sicurezza della condotta Fiumefreddo, non può prescindere dalla presenza di una persona competente in ingegneria idraulica e possibilmente di esperienza nelle attività di coordinamento; e seppur possa essere ritenuta preziosa la disponibilità data dall’ing. La Rosa – così come annunciato dal Presidente Termini – di collaborare come consulente tecnico a titolo gratuito, di certo non può bastare!”
“Se poi a tutto questo si aggiunge – rimarca l’esponente Udc – il fatto che l’Amam sembra essere alla ricerca anche di un nuovo Dirigente Tecnico (proprio come ha confermato lo stesso Termini in Commissione), si può senz’altro avvertire la necessità reale di porre in essere tutti quegli atti amministrativi volti a colmare quei ruoli di grande responsabilità tecnica che una società come l’Amam deve assolutamente garantirsi nell’interesse dell’utenza!”
“Pertanto – conclude Gioveni – seppur la società di viale Giostra può agire in piena autonomia, sarebbe certamente opportuno, essendo l’Amam una società controllata dal Comune, audire il Direttore Generale di Palazzo Zanca Le Donne e conoscere i reali intendimenti dell’Amministrazione, visto che recentemente ha generato polemiche la presa di posizione di un’altra società partecipata (Innovabic) che aveva assunto, con un bando-lampo di soli 6 giorni, un “funzionario esperto di progetti di sviluppo territoriali e di innovazione tecnologica a finanziamento pubblico”, nonostante l’indirizzo politico dell’Amministrazione fosse stato quello al momento di soprassedere”.