Per quel che riguarda l’accoglienza ai migranti, Messina è una città divenuta con gli anni sempre più importante, grazie anche alle politiche attuate dalla Giunta Accorinti e da chi durante tale mandato amministrativo ha avuto ed ha l’onere riguardante la gestione dei servizi sociali, tutto in concerto con le diverse altre Autorità competenti.

L’ultima notizia in ordine di tempo, arrivata in questi giorni però, vede contraria anche l’Amministrazione, che non è favorevole alla realizzazione dell’hot spot in riva allo Stretto per l’identificazione e fotosegnalazione dei migranti. Dopo il sindaco Renato Accorinti, anche l’assessore Nina Santisi, dice la sua: ” si tratta di una notizia, che arriva il giorno successivo, al riconoscimento da parte del Ministero dell’Interno, di una forma d’accoglienza che è molto più importante, quella su cui noi puntiamo”.

“E’ la seconda accoglienza in modo diffuso, che desideriamo valorizzare, avendo ricevuto un finanziamento importante per 71 posti nel circuito Sprar. L’hot spot rappresenta, un afflusso significativo di migranti, che arriverebbero nella nostra città, con tutte quelle problematiche comprensibili di natura logistico organizzativa che andrebbero a gravare su un sistema già complesso”.

“Già oggi, per i numeri che riceviamo, come la città sa siamo in grandi difficoltà per quanto riguarda la capacità ricettiva e l’aspetto della prima accoglienza. Continua, la dottoressa Santisi: “ci troviamo di fronte ad una decisione, che non può cadere sulla testa della città e dei cittadini in un modo così non condiviso, non ragionato e non pianificato”.

“Il modello dell’hot spot, è lontano dall’idea di accoglienza, su cui questa città sta investendo. Dobbiamo affermare con grande incisività il nostro no, con tutte le motivazioni che riteniamo di dover condividere insieme anche con la società civile. Ma in questo momento approfitto, per interessare anche i Parlamentari nazionali, quelli che sono più vicini al Ministero dell’Interno, i Deputati regionali, per questa che credo sia una battaglia e quindi una conquista di tutta la comunità messinese”.

L’assessore, ha concluso il suo pensiero, affermando: “le notizie riguardanti questa nuova struttura, che il Viminale vorrebbe attuare qui da noi, ci colgono di sorpresa, avendole apprese dalla stampa”

Che gli hot spot, possano rischiare di creare un imbuto, lo dissero a febbraio anche gli uomini dell’apposito Dipartimento degli interni, oggi registriamo questa inversione di tendenza, che comunque va ad inserirsi in una progettualità che prende le mosse da Bruxelles, dunque da parte dell’Unione europea che ha previsto la creazione di questi Centri.

Sarebbero luoghi, nei quali i cittadini stranieri, al loro primo arrivo in Italia, verrebbero registrati ed identificati attraverso il rilevamento delle impronte digitali.