Il dibattito politico messinese di queste ore, per merito (secondo qualcuno, ma giudicato da altri il suo esatto contrario) si è prepotentemente incentrato sui rimborsi chiesti dal sindaco di Messina Renato Accorinti, durante la propria attività amministrativa, per le sue svariate missioni. Fatti portati alla luce, dal consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Trischitta, che è andato a spulciare fra le delibere sia di Accorinti, ma anche dei suoi due predecessori, Giuseppe Buzzanca e Francantonio Genovese. Sull’attuale primo cittadino, Trischitta avrebbe scoperto che già in termini di spese si sono superate quelle fatte sostenere dall’ex aennino Peppino Buzzanca.
Restando nel merito di quello che è accaduto, ovvero la Conferenza stampa del consigliere di FI Pippo Trischitta, è emerso tra l’altro che in occasione del compleanno di Dario Fo, per i 90 anni del comico, l’inquilino di Palazzo Zanca avrebbe speso: 360,00 € (aereo), 3,00 € (caffè), 4,80 € (cioccolata calda), 54,00 € (alloggio), pasto con bufalotta e birra 14,80 €. Scritte cosi come da preciso rendiconto, non si può certo dire che Accorinti abbia aperto all’eccesso i cordoni della borsa, per l’esponente del partito di Berlusconi, il punto è diverso, ovvero che il compleanno del giullare insignito del premio nobel era una vicenda dai contorni privati e come tale doveva intendersi anche la partecipazione del nostro principale vertice politico cittadino.
Secondo alcuni importanti opinionisti della nostra città, come la giornalista e blogger Adele Fortino c’è da dire: “quando Renato-Free Tibet iniziò la sua ascesa al potere cittadino, dichiarò che non avrebbe percepito 7.660,00 € al mese pari all’emolumento che gli toccava, bensì solo 1.700 €, compenso relativo al suo ruolo di insegnante di Educazione Fisica. Di questi soldi accantonati non si sa nulla. Pare che, stornato lo stipendio della Scuola Accorinti prelevi ogni mese il 40% della somma accumulata per le tasse, lasciando il resto li in giacenza. Ma quante sono queste riserve? Non si sa. Soltanto quando quando staccherà le terga dalla poltrona di palazzo ci sarà la sorpresa”.
La Fortino, conclude: “nel frattempo Renato Accorinti si è ben guardato dal governare la città (ruolo che gli è scognito), dedicandosi a glorificare il proprio narcisismo, a interpretare la liturgia dello straccione ed a nutrire il suo esprit piccolo borghese, annusando cioè scampoli del bel mondo che fino al 2013 lo aveva sempre rifiutato”.
Da par nostra, la tematica attuale non è vero che manchi di suscitare il giusto interesse nell’opinione pubblica rappresentata dai nostri concittadini messinesi, ai quali lasciamo serenamente lo spazio per poter approfondire tutto e discernere per eventualmente giudicare in futuro nell’unico modo in cui gli verrà consentito di fare, ovvero in sede elettorale.