Continua a far discutere la candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma, ma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non si arrende, va avanti come un treno nel sostenere il suo prescelto, mentre l’appena recuperata coalizione di centro destra si spacca. Sembra piuttosto una corsa al massacro.
Certo che la faccia di alcuni uomini pubblici è davvero di cartapesta, giusto per usare un eufemismo. Mi riferisco alle maschere carnevalesche ormai ritornate ad essere onnipresenti nei media. Tralasciando gli accoliti, tipo Gasparri e Brunetta, coloro che più sollevano sgomento e risvegliano ridicoli incubi del passato, sono la exnovo coppia B&B, ovvero Berlusconi e Bertolaso, uniti da chissà quale segreto patto o debito di sangue, perché altrimenti non si spiegherebbe un simile svergognato accanimento. Oltretutto, nel darsi entrambi la zappa sui piedi. Si capisce soltanto che il pregiudicato Mr. B. muove la stessa edulcorata e sfacciata propaganda che un tempo riservò a Marcello Dell’Utri, in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Ora sembra di rivivere quella sceneggiata napoletana, oserei dire fantozziana, ove il leader di Forza Italia difendeva indignato l’integrità del suo carissimo amico siciliano. Non ricordate? Bene, allora rinfreschiamoci la memoria con questa chicca. E rIcuperiamola, con la I, mi raccomando.
Tornando all’ex capo della Protezione civile, la storia si ripete. Al Silvione nazionale pare piaccia riesumare cadaveri, resuscitarli e offrirli come vergini sacrificali sull’altare pubblico. Questo accade oggi con la candidatura a sindaco di Roma di Guido Bertolaso, famoso già per aver seppellito montagne di spazzatura napoletana sotto “il tappeto” o per aver criticato, in missione post terremoto Haiti, l’intervento degli USA. E, soprattutto, conosciuto come imputato per omicidio colposo nel processo Grandi rischi bis, inerente al sisma de L’Aquila, dove morirono oltre 300 persone a causa delle rassicurazioni mediatiche tramite cui si escludeva la pericolosità di ulteriori scosse. La trama è complessa, ma per chi seguì la tragedia le idee sono chiare. Sappiamo tutti come andò a finire.
B&B erano e sono indissolubilmente legati da qualcosa di poco trasparente. Una fratellanza riemersa dalle ceneri della pagliacciata planetaria in territorio abruzzese con tanto di G8 spostato alla velocità della luce da La Maddalena a L’Aquila, e il tutto con uno spreco di denaro pubblico esorbitante. La coppia dai fenomenali poteri cosmici che salverà Roma dalle buche, dai rom che rovistano nei cassonetti; che sottrarrà la città eterna ad una donna (Meloni) “la quale deve stare a casa a fare la calzetta perché in stato interessante”, mentre in altri Stati emancipati, nei luoghi istituzionali e non solo, esistono semplicemente i nidi, per cui le mamme possono lavorare al pari dei papà. Ebbene, questo impresentabile duo è di nuovo in campo come se nulla fosse accaduto. Ma ci rendiamo conto di quanto ciò sia scandaloso? O abbiamo perso tutti la memoria oppure siamo un popolo indegno? Perché sopportare ancora, in silenzio e senza ribellarci, queste “candide facce” tornate ad invadere gli schermi, promettendo nuovi miracoli, è più che vergognoso.
Vignetta di Mauro Biani