Testo… tratto, da… (https://www.facebook.com/PianetaMessina).
Dal giusto e rigoroso controllo alla pignoleria… il passo è breve: ci può stare, per carità, ma un eccesso di zelo rischia di creare effetti collaterali.
Tradotto: da un bel po’ il Gruppo Peditto, rappresentato dall’avv. Roberto Di Pietro, è alle prese con i consulenti di Acr Messina e con il commissario giudiziale, l’avv. Maria Di Renzo, consulente nominata dal Tribunale fallimentare… e lo sappiamo tutti che le “partite” che si stanno giocando sono due… mentre quelle vere, in un campo di calcio, sono già dietro l’angolo.
Il Gruppo che fa riferimento all’imprenditore Giuseppe Peditto, piaccia o no, è l’unico rimasto in lizza per ambire a mettersi in tasca una patata così bollente. Cioè una società piena di debiti, sull’orlo del precipizio, con la quale nessun altro vuole averci a che fare. E qui torniamo al punto iniziale.
I controlli, giusti e rigidi, per evitare salti nel buio. E il commissario giudiziale è una figura chiave per dipanare la matassa. Il Gruppo Peditto ha finora ottemperato – pur di ottenere l’ok all’affidamento del ramo sportivo di Acr Messina (propedeutico a una successiva acquisizione delle quote societarie) – a tutte le richieste o appunti sollevati dalla consulente nominata dal Tribunale. In una sorta di gioco dell’oca, sono state necessarie garanzie delle garanzie, il capello spaccato in quattro dopo averlo spaccato in due.
Ora siamo veramente al dunque. E stavolta, nel “papello” aggiornato secondo i desiderata di Palazzo Piacentini, gli aspiranti nuovi proprietari del Messina calcio hanno anche allegato l’elenco (con dettagli sul fatturato) dei finanziatori (per ora quattro importanti aziende) di questa pazza idea di salvare questa società fatta a pezzi da altri.
Dentro o fuori dunque. Perché, caro Tribunale, sarà inutile fare altre pulci. Se non ci credete anche stavolta (pieno diritto) non ha più senso allungare il brodo.