Testo…, tratto da… www.gazzettadelsud.it!
Era originario di Messina, Kevin Laganà, la più giovane delle vittime del terribile incidente ferroviario in cui sono morti cinque operai che stavano lavorando sulla linea ferrata… a Brandizzo (Torino). Laganà si era trasferito in Piemonte e viveva a Vercelli: ventidue anni li aveva compiuti appena il mese scorso. Dopo aver terminato la scuola aveva iniziato, appena maggiorenne, nel 2019, a lavorare per la Sigifer di Borgo Vercelli che si occupa di armamento ferroviario in tutta Italia. Era il più giovane tra gli operai che la scorsa notte si trovavano a lavoro sui binari di Brandizzo. Molto legato alla famiglia, soprattutto al fratello Antonino e al padre Massimo. La tragedia ferroviaria a Brandizzo, è avvenuta lungo la linea che collega Torino a Chivasso. Gli operai stavano effettuando alcuni interventi di manutenzione quando sono stati investiti da una motrice per la movimentazione di vagoni.
“Non aveva paura di niente Kevin, lavorava di giorno e di notte. Da due anni aveva trovato questo lavoro”. Sono le parole che Melania – che per Kevin Laganà, la più giovane delle vittime dell’investimento di Brandizzo, era come una mamma – ha rilasciato a Repubblica. “Non erano figli miei ma li ho cresciuti io Kevin e suo fratello – racconta – ho visto Kevin l’ultima volta ieri sera a cena, poi è uscito come sempre per lavorare. Non ho mai pensato che fosse un lavoro pericoloso, in teoria non lo è, quando fai manutenzione e non c’e nessuno sui binari. Io gli dicevo comunque di stare attento ma sono cose che si dicono”. Disperata anche la cugina: “Come si fa a dire che erano a pezzi, sono persone non puzzle” sottolinea Cinzia, una cugina di Kevin. “Era una persona meravigliosa, un ragazzo che ha sempre lavorato da quando aveva 18 anni – dice – ora dobbiamo dirlo al padre che non ci voleva credere”. È arrabbiata Cinzia. “Si sono arrabbiata, non so chi ha sbagliato ma cinque persone investite non sono un incidente. Cinque persone sono morte è evidente che qualche errore è stato commesso”.