“La laguna taceva” – Al “Caio Duilio” incontro con l’autrice Graziella Lo Vano

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“La laguna taceva” è l’ultima fatica letteraria della scrittrice  Graziella Lo Vano, che narra la storia d’amore tra l’Ammiraglio Luigi Rizzo e Giuseppina Marinaz.

La figura di Luigi Rizzo, eroe di guerra, un perfetto combattente cui sono state insignite due medaglie d’oro al valor militare, quattro medaglie d’argento sempre per il valore militare e due croci di guerra, è stata rivisitata attraverso aneddoti e tante riflessioni.

Un volume che mette in risalto tratti di vita quotidiana che ci mostrano i sentimenti dei protagonisti in un’ottica umana che, molti tratti, sembra essere in contrapposizione  con le logiche della guerra. Si scopre un Luigi Rizzo sensibile,  forte, coraggioso ma al tempo stesso sensibile.

La scrittrice, come spiegato agli studenti presenti in sala conferenze delle classi 3^D, 4^ D e 5^M dell’istituto nautico “Caio Duilio”, ha potuto scrivere questa storia, “grazie al contributo della figlia ultranovantenne che, con i suoi vividi ricordi, mi ha saputo trasmettere l’aspetto umano e privato del padre, grande e valoroso personaggio”.

A dialogare con la scrittrice anche il professore Gatto che ha portato i saluti istituzionali anche della dirigente scolastica, dottoressa Daniela Pistorino in questi giorni impegnata con il PCTO a Malta con alcuni ragazzi, la professoressa Enza Arena e il Commissario di Bordo Pietro Genovese De Francesco.

Proprio quest’ultimo è intervenuto parlando delle piccole  imbarcazioni dal grande ruolo bellico, denominati MAS, acronimo che, nel corso della storia subì più significati. Primo tra tutti, quello dato dal poeta Gabriele d’Annunzio, che vi ravvisò il significato di “ricordati di osare sempre!” (“Memento Audere Semper”).

L’ardimento e la risolutezza dei combattenti sui mas trasformò gradatamente quei marinai in un corpo militare d’élite. Le prime imprese ebbero un forte successo nella Impresa della conquista del porto austriaco di Pola, già controllato dalla marina austro-ungarica, e nella cosiddetta “beffa di Buccari”.

Ma l’impresa più eclatante e vittoriosa dei mas fu condotta dal capitano Luigi Rizzo che nel novembre 1917 riuscì ad affondare la corazzata austriaca “Wien” davanti a Trieste.

Rizzo compì un’ulteriore impresa eroica presso l’isoletta croata di Premuda nel giugno 1918, quando attaccò e fece affondare una seconda nave corazzata austriaca, la “Santo Stefano”.

Un attacco quest’ultimo la cui data – come ricorda lo stesso Commissario – coincide con la giornata della Marina Militare (10 giugno) . “Questo giorno  – afferma  – commemora l’impresa coraggiosa di due piccole imbarcazioni della Marina Militare che ottennero in Adriatico un risultato di guerra navale di grande importanza, sia sotto il profilo tecnico sia sul piano dell’impatto emotivo nei confronti degli avversari. L’azione avvenne nei pressi della piccola isola di Premuda, dove i MAS “15” e “21” attaccarono una potente formazione navale austriaca.

“La sezione dei due MAS, al comando rispettivamente del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo (capo sezione) e del Guardiamarina di complemento Giuseppe Aonzo, affondò all’alba del 10 giugno 1918, la corazzata “Szent Istvan” (Santo Stefano).

L’azione stroncò sul nascere una pericolosa incursione che il grosso della flotta austriaca si predisponeva a compiere contro lo sbarramento antisommergibili organizzato dagli Alleati nel Canale d’Otranto, per precludere l’accesso all’Adriatico ai sommergibili tedeschi”.