La lettera aperta del signor BiGiu di Messina, indirizzata all’ingegnere Gaetano Sciacca, direttore del Centro regionale per l’impiego cioè l’ex Collocamento ed agli altri soggetti ed enti menzionati: “#CPI #Messina – #RegioneSiciliana – #AssessoratoallaFamigliaPolitichesocialiLavoro – #Assessore AntonioScavone”.
Ecco l’oggetto del testo inviato:
- N° 4 unità richieste come -collaboratore scolastico-bidello-;
- Titolo di studio richiesto: assolvimento scuola dell’obbligo;
- N° 403 partecipanti;
- N° 399 -esonerati- per -qualifica- non posseduta;
- N° 4 unità su 403, selezionati perchè avrebbero la -qualifica-.
Queste invece, sono le motivazioni espresse dall’esponente: “egr. ing. Gaetano Sciascia, le chiedo nella sua qualità di dirigente dello CPI di Messina, per fare il bidello o il collaboratore scolastico c’è bisogno della -qualifica professionale-? Non basta un diploma o una laurea? A cosa serve indire una selezione dove si richiedono lo status di disoccupato e un reddito basso per poter entrare in graduatoria se poi viene richiesta la -qualifica professionale- di bidello?”.
“Come si fa, ad acquisire tale qualifica considerato che lo Stato non indice corsi professionali per il rilascio di attestazione per poter esercitare tale -prestazione lavorativa- presso le pubbliche amministrazioni e dove l’unico modo per acquisirla è partecipare alla selezione per bidello, dalla quale si viene esonerati se non si possiede la qualifica? Come vogliamo permettere, a chi ad esempio riceve il reddito di cittadinanza ma vorrebbe lavorare, invece che sentirsi -inutile- e sentirsi insultato, giudicato e schifato da gran parte dell’opinione pubblica, di rientrare nel mondo del lavoro o dargli una opportunità con questi sistemi?”.