Il tema sul quale interviene è di importanza rilevante, ma spesso sottaciuto e messo in secondo ordine, ovvero quello dei figli sottratti il più delle volte con motivazioni irrilivanti, per essere inseriti in Casa famiglia.
Lei è Cinzia Bonfantini, di professione attrice, che in una sua lettera scrive: “la devono finire, di deportare i nostri figli con bugie che ci infangano e cambiano il loro cervello, nelle carceri di stato con gli psicofarmaci li vessano li spersonalizzano li terrorizzano li minacciano li violentano li abusano”.
La Bonfantini, conclude: “mi chiedo, chi abbia mai potuto fare queste leggi, forse, criminali legalizzati? Perché? Abbiamo il dovere di fermarli, poichè usano i nostri figli come merce per riempire il loro portafoglio, spezzano il cuore dei minori ed il nostro, possiamo riuscire ad imprimere un freno a tutto ciò. Anche, se vi sono troppe parole e pochi i fatti e loro continuano a lucrare con i rapimenti di stato. Criminali mafiosi ladri, i nostri figli non sono oggetti sono carne della nostra carne sangue del nostro sangue fermiamoli prima che sia troppo tardi”.