Nei giorni scorsi, la rete di solidarietà attivatasi a seguito del terremoto del 24 agosto, ha coinvolto anche gli Istituti comprensivi scolastici, a Messina, la dirigente del plesso Mazzini-Gallo, professoressa Venera Munafò scrive ai colleghi:” salve a tutti, mi chiamo Venera Munafò e dirigo l’I.C. Mazzini-Gallo di Messina. Vi informo, che la collega Maria Grazia Cianciulli ds dei Licei Tommaso Campanella di Belvedere Marittimo (CS), ha inviato al ministro Stefania Giannini, ai dirigenti degli USR Lazio, Marche, Umbria la proposta per l’iniziativa di costituzione di una rete di scopo nazionale (ai sensi della L. 107/2015 ex art. 1 cc. 70-74), solidarietà (Pro Scuole vittime di CATASTROFI NATURALI), intitolata Tante piccole voci possono formare un grande coro”.

“L’evento, portato avanti già nel 2009 con i colleghi ds della Sicilia, Calabria, successivamente esteso a tutte le regioni d’Italia per i terremotati dell’Abruzzo (aprile 2009) e per gli alluvionati di Scaletta Zanclea e Giampilieri della provincia di Messina (ottobre 2009 ai tempi dirigevo l’I.C. di Scaletta Zanclea), riprende gli scopi di mutuo aiuto, mutuo soccorso e prevenzione del dissesto in tutte le sue forme tra le scuole colpite da calamità. La solidarietà che si è creata tra le scuole, con la rete Tante piccole voci possono formare un grande coro (ai tempi costituita ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 275/99), continua ancora oggi con gemellaggi tra istituti e famiglie”.

La Munafò, conclude: “sulla base dell’esperienza vissuta nella disastrosa alluvione che il primo ottobre 2009 colpì la provincia del messinese, in particolare Giampilieri e Scaletta Zanclea, posso dichiarare che in caso di eventi critici, la Scuola può diventare il perno di una comunità non solo scolastica ma dell’intera cittadinanza. Esprimo a nome della rete già accennata, la solidarietà ai colleghi dirigenti ed a tutte le comunità scolastiche di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto, Norcia, Rieti ed altresì alle zone limitrofe colpite dal terremoto, li incoraggio ad avere un’unica parola d’ordine resilienza”.