Avendo saputo della odierna visita del leader leghista, Matteo Salvini, in città, alcune centinaia di giovani palermitani, hanno deciso di occupare la Cattedrale del capoluogo regionale. E’ stato esposto infatti, un eloquente striscione di protesta con la scritta: “Itivinni in Padania-La Sicilia ai siciliani”. La presenza di Salvini a Palermo, è caratterizzata infatti da un tour con varie tappe come la visita a Capaci presso la stele posta in ricordo dell’eccidio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, ma anche la deposizione di una corona di fiori alla tomba di Federico II, esistente all’interno del Duomo.

I manifestanti, hanno diffuso una nota nella quale si legge: “dopo il successo del No al referendum, il leader leghista tenta di riprendere il filo del suo progetto politico che guarda al Sud come terreno di un suo possibile radicamento. Lo scorso anno, il leader del Carroccio si è impegnato in tour in giro per il meridione e la Sicilia proprio con il fine di fare incetta di consensi e di voti ma ha solo trovato contestazioni”.

Ed i protagonisti della protesta di oggi, proseguono: “la nostra, è una terra dalle svariate emergenze e che vede il continuo disinteresse della casta politica, una terra che necessita di fondi per il suo miglioramento e che vede il loro dirottamento verso il nord. Salvini vuol andare alle urne, ma siamo pienamente coscienti che non vi è alcuna differenza fra lui, Renzi o Gentiloni. Lui afferma di avere un progetto per far risorgere la Sicilia, ma l’unico suo fine è quello di continuare a umiliare la nostra terra e il nostro popolo, di sfruttare i suoi abitanti per portare avanti i suoi interessi politici. Siamo ancora una volta pronti a ricordare a lui e ai suoi referenti locali, che altro non sono che dei traditori che a Palermo non c’è posto per lui, che la Sicilia è dei siciliani”.

Poco dopo le 11.30, i cittadini hanno riferito di essere stati caricati e respinti dalle Forze dell’Ordine all’interno del luogo di culto, dichiarano infine: “Salvini come Renzi, rasserena il dissenso con i manganelli”