I sindacalasti Mariano Massaro (dell’Or.s.a.) e Lillo Sturiale (della Faisa Cisl), in una scrivono: “l’allarme di economia ATM in rosso, lanciato da più versanti, è motivo di preoccupazione che ultimamente pervade i lavoratori, le rassicurazioni della direzione aziendale e dell’assessorato competente, purtroppo non coincidono con i recenti eventi. Oltre all’ormai costante ritardo sull’erogazione degli stipendi, attribuito semplicisticamente alla scarsa efficienza della macchina burocratica comunale, i lavoratori lamentano la mancata copertura economica di cessioni del quinto dello stipendio, deleghe in busta paga, trattenute per Mutui e/o prestiti a vario titolo che andrebbero girate con puntualità alle banche e alle finanziarie concessionarie ma ATM non adempie ai versamenti e accumula ritardi che ricadono sulla responsabilità dei lavoratori”.
“In buona sostanza i dipendenti ATM si trovano nella spiacevole condizione di pagare untualmente, attraverso trattenute in busta paga, le rate per gli oneri descritti ma ATM non gira le somme ai vari creditori che a loro volta si rivalgono sui lavoratori chiedendo il saldo del debito pregresso e minacciando l’applicazione d’interessi aggiuntivi. Il danno economico e la caduta di affidabilità che subiscono gli incolpevoli lavoratori non è trascurabile, se l’azienda effettua con puntualità le trattenute nelle buste paga degli interessati, con la stessa puntualità deve versare le quote ai vari creditori, altrimenti si configura l’appropriazione indebita delle somme mensilmente trattenute”.
“La situazione descritta non comunica la sensazione dell’azienda in salute cui tutti, comprese le scriventi, ambiscono; i mezzi nuovi, giunti solo grazie alle sovvenzioni pubbliche, possono dare la percezione di efficienza ma gli stenti economici che nel concreto persistono evocano fantasmi del passato; pertanto le scriventi OO.SS. chiedono alla direzione aziendale, al sindaco di Messina e all’assessore Cacciola di fare immediata chiarezza sulla situazione economica reale di ATM, sulla regolarità dei versamenti contributivi, la generale situazione debitoria e la programmazione per l’eventuale risanamento a breve termine”.
Alla fine della legislatura è un atto dovuto nei confronti dei dipendenti e dell’intera cittadinanza, anche per evitare che dopo giugno, la giunta comunale subentrante, alla presenza di buchi economici, possa esordire con il leitmotiv di sempre: “è colpa di quelli che c’erano prima”.