Antonio Mazzeo giornalista, impegnato in città (a Messina) anche in politica e nella società civile, in una nota scrive (sui corridoi umanitari ed il pubblico ministero della Procura di Catania): “per il procuratore Carmelo Zuccaro sarebbero un’anomalia e le ONG che li promuovono potrebbero incorrere nel reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (art. 12 della famigerata legge Bossi-Fini)”.
Ecco il passaggio chiave del teorema Zuccaro durante la sua audizione in Commissione parlamentare Schengen: “vengo al discorso della volontà di creare corridoi sicuri. Qual è la volontà che anima le ONG? Noi abbiamo ovviamente fatto un ventaglio di ipotesi. Si può partire da quella peggiore, che è quella di un consapevole accordo che sarebbe potuto intercorrere tra le ONG e queste organizzazioni. Questa, che è l’ipotesi sicuramente peggiore, non dà al momento alcun riscontro, ma è ovvio che ci lavoriamo”.
“La volontà di creare corridoi sicuri è certamente un dato oggettivo. Loro stanno creando oggi un corridoio che consente un accesso in Italia, che sicuramente è del tutto anomalo, perché siamo interessati da correnti di traffico che certamente non ci sarebbero state se le ONG non avessero creato questi corridoi”.
Allora, io mi chiedo, ma sicuramente ve lo chiederete voi prima di me, perché è il vostro compito: “è consentito a delle organizzazioni private di sostituirsi alle forze politiche e alle volontà delle nazioni nel creare questi corridoi e nello scegliere le modalità per creare questi corridoi? È consentito che siano loro a sostituirsi agli Stati? Io credo che questo sia un problema di carattere politico chevoi vi dovete porre”.
Il problema che mi pongo è il seguente: “questi soggetti, a prescindere dal fatto che ancora non ci risulta e probabilmente non perseguiranno profitti privati, si rendono comunque responsabili del reato quantomeno di cui all’articolo 12 della cosiddetta -Bossi-Fini- oppure no? Per questo vi dico che non appena si verificherà un caso che mi dia la possibilità di farlo, su questo aprirò un’indagine, perché evidentemente si può dubitare del fatto che sia lecito scegliere comunque il porto di approdo e portare in Italia dei migranti che non dovrebbero finire in Italia. Questo è il dato oggettivo che io debbo in questo momento certificare”.