Intimidazione ieri mattina ad Ostia, al giornalista di Report, Federico Ruffo

AUTORE DI UNA INCHIESTA, SUI PRESUNTI LEGAMI TRA LA TIFOSERIA JUVENTINA E LA 'NDRANGHETA

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Pesante intimidazione ad Ostia, al giornalista di Report, Federico Ruffo 39 anni, autore di una inchiesta sui presunti rapporti tra la tifoseria juventina e la ‘ndrangheta. Unanime, è stato il sostegno del mondo politico ed istituzionale. Una croce rossa sul muro, e liquido infiammabile sparso sul pianerottolo di casa. Si è svegliato così, poco prima dell’alba di ieri.

Da questa mattina, il suo telefono squilla senza sosta, ha ricevuto infatti, centinaia di messaggi di solidarietà dai vertici rai, dai colleghi, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dal vice premier Luigi Di Maio, dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, dall’Usigrai e dalla Federazione Nazionale della Stampa.

Ruffo, ha detto al Tg1: “sono andato verso le scale, il tempo di mettere un piede qua e sono scivolato completamente perchè qui era un lago di benzina. Quindi ero a piedi nudi, son caduto, mi sono ritrovato zuppo di benzina. Ho portato le mani al volto. Ho sentito l’odore della benzina, ed ho capito più o meno quello che stava succedendo. Io ancora oggi, se la mattina mi sveglio e apro i social trovo fra le 50 e le 100 persone che si domandano perchè respiro ancora. E si ha come la sensazione che, la nostra incapacità di bloccare questa campagna d’odio, perchè non abbiamo gli strumenti per fermarla abbia portato tutti a credere che sia un modo legittimo questo. Che siano legittimati a fare tutto. Perfino una roba del genere, perchè hai toccato la loro squadra del cuore. Nella mia vita professionale, non cambierà nulla. Io sto bene. La Rai è casa mia, l’Azienda mi ha sempre permesso di lavorare con grande serenità, con grande rispetto. Non mi ha mai fatto sentire solo. Non cambia niente”.