Massimo Rosselli Del Turco (RM): “Molti genitori ogni giorno, mi telefonano disperati e basiti dalla superficialità con cui i loro figli sono stati portati via da casa”

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Massimo Rosselli Del Turco, direttore dell’Istituto studi parlamentari (ISPA) e dell’Associazione nazionale familiaristi italiani (ANFI), sul proprio blog giuridico, riferisce che: “lunedì 26 2017 è stato alla Camera dei Deputati per un tavolo tecnico volto ad approntare un progetto di legge sulla regolamentazione degli affidamenti dei minori fuori famiglia”.

Del Turco, prosegue: “come ebbi già a dire nella mia ultima conferenza stampa alla Camera dei Deputati ed anche in quelle precedenti come in quella dell’aprile 2016, a volte vengono fatti degli allontanamenti con motivazioni assurde semplicemente generiche quando l’allontanamento di un bambino dovrebbe essere effettuato solamente per metterlo in salvo da un pericolo imminente, continuato e soprattutto reale. Molti genitori ogni giorno mi telefonano disperati e basiti dalla superficialità con cui i loro figli sono stati portati via da casa”.

“Mi sono capitati casi di ordinanze di allontanamenti da parte di tribunali scritte senza nemmeno aspettare la relazione dell’assistente sociale dopo aver conosciuto la famiglia o basate unicamente sul pettegolezzo del vicino di casa e ancora prima di essersi accertati della veridicità delle sue affermazioni”.

“I p.m. delle Procure presso i tribunali dei Minori in genere non svolgono alcuna indagine, sempre prendono per certa la relazione dell’assistente sociale e la inoltrano al Tribunale. È quindi l’assistente sociale che decide e non ha importanza se le relazioni siano veritiere o meno. Nessuno controlla, e non sarebbe nemmeno possibile farlo senza una vera e propria istruttoria perché queste relazioni sono frutto di colloqui non registrati”.

“Per non parlare del famigerato articolo 403 c.c., crudele retaggio della dittatura fascista che permette sempre la possibilità di arbitri che gettano nello sconforto e distruggono intere famiglie”.

È sempre il Servizio Sociale che si occupa di ordinarlo e di attuarlo quando a parer mio non gli è consentito,
sentite cosa dice: “quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all’educazione di lui, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell’infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione-“.

Quindi i soggetti citati per l’allontanamento sono due: “la -Pubblica Autorità- e gli -Organi di protezione dell’Infanzia-, che per definizione sono anche e soprattutto gli assistenti sociali. Se l’articolo di legge ha voluto distinguere i soggetti e i secondi (gli assistenti sociali) sono solo -il mezzo- di cui si serve la Pubblica Autorità non possono essere anche i primi, se no la legge non li avrebbe distinti. E allora? Allora ad oggi, a parer mio, si va contro la legge e nessuno dice niente, nessuno denuncia, e quando qualche famiglia lo fa ne paga le conseguenze perché sempre più spesso leggo nelle sentenze ammonimenti dei giudici alle parti di non permettersi di contestare i servizi sociali pena ulteriori sanzioni che spesso sono la completa sparizione dei figli subito dopo la sentenza, quindi prima che sia finito l’iter giudiziario”!

“Potrei continuare all’infinito e parlare delle CTU o di come vengono interrogati i bambini, delle comunità quasi sempre inadatte agli specifici bisogni dei minori, come il -Gruppo Appartamento-, Comunità che dovrebbero ospitare minori dai 16 ai 18 anni, e invece alloggiano anche bambini molto più piccoli. Potrei continuare a ricordare alla magistratura che, come ho già denunciato nel 2015 in Commissione Infanzia ogni anno spariscono 9000 minori stranieri non accompagnati e la notizia è vecchia e datata 2014 per cui oggi si suppone siano aumentati. Che fine fanno questi bambini? Qualcuno dice che finiscono ad alimentare il commercio di organi! Ma non sappiamo nemmeno se e quanti minori italiani fanno la stessa fine, nessuno ci da notizie in merito”.

“Perché non ce le danno? Sono informazioni che servirebbero alle Autorità competenti per svolgere eventuali indagini. Perché dal dicembre 2012 non abbiamo più informazioni istituzionali sugli affidamenti? I ministeri tacciono e il silenzio è assordante, il pianto dei nostri figli riempie le noti italiane ormai da anni! Per quello che potrò fare, denuncerò ancora queste situazioni e proverò a sensibilizzare la Camera ancora una volta proponendo restrizioni ed emendamenti alla legge sugli affidi e le adozioni, la 184 del 1983 già un paio di volte emendata ma molto spesso ignorata come nel suo Art.4 comma 3 che obbligherebbe i magistrati a mettere in sentenza la calendarizzazione degli incontri cosa che quasi sempre i tribunali dei Minori ignorano e demandano al servizio sociale l’incombenza non potendolo fare e creando, fra l’altro, un danno erariale al comune che spende soldi per un lavoro che non gli compete”.

“Come ho detto potrei continuare all’infinito, ma io credo nella Giustizia, ma in quella con la -G- maiuscola, guai a non farlo, e solo attraverso il Parlamento possiamo far finire tanto tormento e tanto dolore di bambini abbandonati e dimenticati dalle istituzioni. Ho proposto di farmi accompagnare dagli amici Stefano Boschi, mio compagno nella stesura di alcuni libri, ricercatore e psicoterapeuta di Bologna e dall’amica e avvocatessa Rosanna Fanelli di Bari, portavoce di 15 Maggio”.

“Mi aiuteranno nel lavoro che non sarà facile perché non basterà proporre emendamenti ma bisognerà cercare di scriverli al meglio per farli approvare dal Parlamento dove non sediamo. Ma chi può veramente suggerire soluzioni siete tutti voi che mi leggete e che ogni giorno ricordate le ingiustizie che avete subito. Parlatene e condividete, mi serve l’opinione di tutti, così che vi possa rappresentare e non dimenticare nessuno”.