Stefania Sandrelli, ricorda il regista emiliano morto ieri a Roma a 77 anni, ed afferma: “quando si perdono delle personalità, degli artisti come Pierpaolo Pasolini, Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, che lo si voglia o che non lo si voglia, diventiamo tutti più poveri. E questo è…, diciamo il mio messaggio. Poi…, i ricordi sono tanti…! Per me è stato un grandissimo di fare tanti film con lui. Ci siamo conosciuti da bambini quasi e quindi è stata una lunga, come dire, collaborazione, una lunghissima amicizia”.
“Mi ha preso per mano. Mi chiamava, l’attrice di Germi perchè ci siamo conosciuti nel ’61 in occasione di -Accattone-, però poi nel ’64 io praticamente l’ho visto… diciamo l’ho conosciuto artisticamente in -Moviola-. Lui stava facendo un film prima della Rivoluzione, dove il mio compagno Paolo (il padre di mia figlia) faceva le musiche del film per cui ho avuto modo artisticamente di conoscerlo meglio, anche se ci conoscevamo già. E di conoscerlo meglio, di apprezzarlo, di sorprendermi veramente della potenza delle sue immagini”.
“E’ stato un amico paterno, perchè anche se lui aveva una personalità più filiale che paterna… per quello che mi ricordo io di lui, era però paterno con me, assolutamente e mi ha proprio teso una mano e mi ha fatto fare un percorso in avanti… insieme. Ci siamo sentiti qualche mese fa, dopo l’estate. Lui era stato molto male, allora l’ho chiamato e così insomma ci siamo salutati”.
Ai ragazzi, lascio questo messaggio: “che volenti o nolenti si diventa più poveri quando delle personalità così gigantesche come ripeto Pierpaolo Pasolini, Ermanno Olmi e Bernardo Bertolucci vengono a mancare. Parlo di artisti italiani. Si diventa più poveri e questo bisogna che i giovani lo sappiano e lo prendano in considerazione meglio, lo valutino bene”.