Una conferenza quella di oggi, convocata urgentemente comunque inusualmente, alle 23 di sabato per la mattina successiva, di domenica, alle 10.30, nel corso della stessa si sono ribaditi concetti già ascoltati in passato, più per indirizzare le responsabilità sull’attuale disastro amministrativo economico verso qualcun’altro che per arrivare alla verità, a sapere cioè chi e cosa hanno determinato un anno e mezzo di ritardo sull’approvazione del previsionale 2015. Nomi e fatti concreti però, non se ne sono sentiti, in un momento peraltro nel quale i revisori dei conti non hanno espresso il proprio parere.
In apertura, spazio al neo vice sindaco Gaetano Cacciola, questi ha immediatamente ceduto la parola al sindaco Renato Accorinti, vicino a lui sedevano tutti gli esponenti di giunta, il segretario – direttore generale Antonio Le Donne ed il ragioniere dell’Ente Antonio Cama seguivano il dibattito da una posizione meno in prima linea. Nella circostanza, sono stati presenti anche, la consigliera Daniela Faranda ed il vice presidente del Consiglio comunale Nino Interdonato. Accorinti, durante il suo intervento ha spiegato: “Auspico che con il bilancio da noi approvato, si possa andare in Consiglio comunale ed esitare tutto, per poi pagare il dovuto ad ognuno.
Il primo cittadino, ha concluso: “Se c’è qualcosa di non corretto o illegale, non si scrive si va al Tribunale, che vadano li se abbiamo fatto abusi. Siccome tutto è legittimo e legale, non si può giocare con la vita delle persone, ci assumiamo la responsabilità del nostro errore, ovvero aver sforato il 31 dicembre, siamo però stati virtuosi nel pagare tutti gli stipendi. Le nostre carte sono in regola, l’operazione verità è: trasparenza e legalità nei confronti dei cittadini per i quali spendiamo tutto il nostro tempo, dunque non vogliamo assistere a giochetti, siamo sereni per aver fatto tutto quello che si doveva”.
Successivamente il sindaco, ha dato spazio all’assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher, qust’ultimo ha sottolineato: “Va detto qualcosa in termini tecnici ed istituzionali, innanzitutto sulla trasparenza, su questa sono intransigente, tutto deve tendere ad assicurare criteri pubblicistici degli atti del Comune, per garantire un diffuso controllo che sia esercitato dal cittadino. La democrazia vera, non è solo il diritto di voto. Per riuscire a cambiare le cose, ci vuole tempo, un caso particolare come quello che vive Messina richiede sicuramente più di 3 anni. Per il piano di risanamento del Comune, non a caso, si prevedono 10 anni. Il lavoro portato avanti sul bilancio di previsione, va nella giusta direzione, è uno strumento nella norma attuato con l’impegno di tutti”.
Eller, ha proseguito specificando: “Era già tardi il 9 dicembre, quando è iniziato il percorso per l’approvazione, ma in ogni caso già soggetti alla legge sull’armonizzazione dei bilanci, questo ha generato problemi. Ovviamente, per inquadrare bene il tema dell’armonizzazione si doveva partire nel 2014. Come sostenuto dai revisori, con i quali concordo, il riaccertamento dei residui andava fatto prima e non con i tempi che qui si sono adottati, un consultivo peraltro approvato lo scorso 30 dicembre. L’abitudine presente in questo Comune invece, è quella di rimandare sempre, occorre un cambiamento di mentalità. La conclusione delle operazioni sul previsionale, ha subito un rallentamento, in quanto in sede di riaccertamento ci si è trovati di fronte ad un nuovo debito di 100 milioni di euro cui dover far fronte in 30 anni.
Il responsabile dell’Assessorato al Bilancio, conlcude: “A partire dall’annualità 2015, bisogna appostare in bilancio 3 milioni di euro fino al ripianamento del debito in questione. Quanto richiesto dai revisori, lo abbiamo prodotto, ove esistenti, si tratta solo di lievi differenze nei limiti concessi dalla legge. Oggi assisto, ad atteggiamenti masochistici, come colui che si vuole suicidare con le sue stesse mani, ma dobbiamo far attenzione, a non decretare il fallimento di una città per un pelo nell’uovo. In due soli capitoli di spesa vi sono scostamenti, non escludo che possano esserci errori di approssimazione, compatibili con un avviato percorso di ottimizzazione. Un eventuale non approvazione del bilancio, potrebbe portare ad esempio al blocco degli investimenti”.
La linea dell’Amministrazione, è quella di non modificare nuovamente il bilancio, avendo attuato l’asseverazione, si invitano così i revisori a formulare il parere su quanto ad oggi in loro possesso. Pur in presenza di inevitabili rilievi, secondo la giunta, ci sarà disco verde. Se invece, dovesse esserci un diniego da parte dei revisori, per sindaco ed assessori, il bilancio che è pronto dal 31 marzo, può essere portato in Consiglio per essere discusso. Come ha ricordato Eller, il parere dell’organo di revisione è obbligatorio ma non vincolante, molti esponenti consiliari però tengono in considerazione prima di votare ciò che viene messo nero su bianco dai revisori dei conti.