Avrebbero abusato di giovani donne, dopo averle attirate con il pretesto di realizzare servizi fotografici e cinematografici nell’Albese e nel Braidese, in Piemonte, per giunta con la scusa di una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
È stata una modella e influencer di origini cagliaritane, oggi 35enne, a far partire l’inchiesta che ha portato all’arresto (eseguito dai militari dell’Arma della locale Stazione) del titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d’Alba (Cuneo): il fotografo e sedicente talent scout, 46enne, è da ieri in carcere a Torino, accusato di violenza sessuale da cinque ragazze, mentre un suo collaboratore 36enne di Bra si trova agli arresti domiciliari.
L’autrice della prima denuncia racconta di aver subito molestie in un casale della campagna cuneese, dove si era recata per un servizio fotografico… poi ha iniziato a scandagliare l’attività dell’agenzia, per mesi, raccogliendo le storie di ragazze che avevano subito esperienze perfino più traumatiche della sua, fino alla violenza consumata: «a quelle che vedeva più inesperte… proponeva la realizzazione di cortometraggi ‘sulla violenza sulle donne”… lui faceva la parte dell’attore maschile e provava a stuprarle».
In parecchi casi, aggiunge: «agli abusi si sarebbero sommati i ricatti… minacce di richiedere penali esorbitanti o di diffondere foto intime… una spirale interrotta dai carabinieri di Alba; faccio un appello a tutte le ragazze che non siamo riusciti a intercettare, perché non tutte hanno i social: contattateli».
All’esito di articolate indagini, i carabinieri di Alba (Cuneo) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura carceraria per uno degli indagati e di arresti domiciliari per l’altro. I fatti, che sarebbero stati commessi tra l’aprile del 2023 e il febbraio di quest’anno, vedono come presunte vittime accertate cinque giovani donne. Le risultanze dell’attività investigativa portano però a ritenere che i casi possano essere più numerosi e riferiti anche a donne che non hanno denunciato la violenza.
A loro si rivolgono gli inquirenti, invitandole a rivolgersi alla Procura della Repubblica o al Comando dei carabinieri di Alba… l‘appello è del procuratore capo di Asti, Biagio Mazzeo
«La sensazione è che questa sia solo la punta dell’iceberg… se ci sono altre ragazze che hanno subito violenza o abusi, devono farsi avanti e denunciare: noi siamo a disposizione».
Sono infatti i magistrati astigiani a coordinare le indagini per violenza sessuale, anche di gruppo, nei confronti di cinque giovani donne da parte del titolare e di un collaboratore di un’agenzia di moda del Cuneese, ora arrestati. I magistrati prima di intervenire hanno proceduto cercando tutti i riscontri probatori necessari e dal materiale raccolto l’indagine sembra essere solo all’inizio.
Le cinque donne che finora hanno denunciato gli abusi sessuali, tutte maggiorenni, erano cadute nella trappola dell’opportunità di partecipare a servizi fotografici e cinematografici per una campagna proprio sul contrasto alla violenza sulle donne. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori di garanzia dei due indagati.
Foto: tratta…, da… www.ansa.it/piemonte!