A Malalingua alle 20.30 su Tcf, spazio ad un dibattito su, lavoro, start – up e voti comprati, in quest’ultimo caso per parlare della recente inchiesta della DDA di Messina, denominata “matassa”. Così, “Malalingua” scrive: “Adesso, si scopre che le cosche controllavano anche le primarie del Pd su ordine di alcuni referenti politici. Si scopre che i politici, alcuni di loro, pagavano 50 euro o una borsa della spesa un voto. Si scopre, o lo sapevano tutti? Ma allora, perché si sono indignati in molti quando l’assessore comunale al Bilancio Eller Vainicher ha parlato di puzza di mafia sino al punto di dire che la mafia a Messina non esiste? Quello che hanno detto, i magistrati della direzione distrettuale antimafia è tutt’altro”.
Ecco ancora, il pensiero di chi da voce al cittadino: “Ed io francamente, se devo sentire qualcosa di intelligente e provato, sulla mafia, preferisco sentire loro piuttosto che il consigliere David che in Consiglio diceva qualche giorno fa che la mafia a Messina non esiste. Sarà. Ma in questo clima avvelenato, dove si è perso ogni valore, ogni punto di riferimento, c’è ancora spazio per l’economia sana, c’è ancora tempo per chi ha voglia di fare? Per chi crede, ancora nella città? Noi, crediamo di si: “Come inventarsi un lavoro nelle città dove si compravano i voti:la strada delle start up” è il titolo della puntata di malalingua che andrà in onda questa sera sul canale 113 del digitale e in streaming su Tcftv.it.
In studio la professoressa Daniela Baglieri dlel’ateneo di Messina, il direttore dell’agenzia nazionale giovani Giacomo D’Arrigo, il rappresentante di Confindustria Giovani Pietro Lanzafame, l’assessore comunale allo Sviluppo economico Guido Signorino, il segretario generale della Cgil Lillo Oceano, la consigliera comunale di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech e i rappresentanti di diverse start up innovative”. Emilio Pintaldi naturalmente, anche in questa occasione, condurrà la trasmissione, importante spazio di libertà cittadino della tv messinese.