Sabato scorso a Crotone, il 18enne Giuseppe Parretta ha perso la vita freddato dai proiettili (di una pistola) sparatigli contro dal vicino di casa 57enne Salvatore Gerace. Domani, nella cittadina calabrese si terranno i funerali della sfortunata vittima. L’esecuzione, è avvenuta nei locali dell’Associazione contro la violenza sulle donne gestita dalla mamma (Katia Villirillo) del ragazzo, mentre con loro si trovavano gli altri figli della donna, una minore 16enne ed un ragazzino di 12 anni.
L’autore dell’efferata azione delittuosa, ha precedenti penali per droga, possesso ingiustificato di armi e rapina. Ha esploso 4 o 5 colpi di arma da fuoco all’indirizzo di colui il quale considerava un pericolo, come se avesse potuto fare la spia su di lui. Infatti poco prima dell’omicidio, Gerace fece strani discorsi alla Villirillo, ma quest’ultima lo rassicurò tranquillizandolo sul fatto che non fosse loro intenzione riferire a chicchessia particolari che lo riguardassero.
L’assalitore, credeva che un regalo (una motocicletta) che di lì a poco avrebbero fatto allo sfortunato Giuseppe, fosse stato il frutto di un accordo che il giovane aveva fatto per controllarlo, ma chiaramente ciò non rispondeva al vero.
Katia, oggi pomeriggio a “La Vita in Diretta” intervistata da Francesca Fialdini, ha riferito queste parole: “che cosa è successo sabato? Noi eravamo in Associazione. Eravamo per i fatti nostri, stavamo prendendo il caffè, avevamo riso e Giuseppe mio figlio mi aveva dato la comunicazione che tra mezz’ora avrebbero portato questa moto che aveva comprato da sette mesi. Sette mesi, e aveva pagato con tanti sacrifici, quindi gli portavano la moto, avrebbe fatto il primo giro”.
“E il ragazzo, insomma, alle tre e mezza è venuto questo amico e gli ha portato la moto. Doveva ancora saldarla, era rimasto poco da dargli…”.