Suzzara (MN): il papà di Kim e Lorenzo, è indagato

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Il papà (Andrea Benatti) dei due bambini, uccisi dalla loro madre Antonella Barbieri, è indagato come atto dovuto a sua tutela, dalla Procura della Repubblica di Mantova. Il sostituto procuratore che ha la delega alle indagini tese ad accertare i fatti che hanno portato al duplice infanticidio vuole verificare se nei riguardi dell’uomo possano essere ascritte responsabilità collegate alla sua funzione di tutore ed esercente della patria potestà.

Scendendo nel dettaglio, occorre evidenziare se il marito accorgendosi di un potenziale pericolo per i minori, abbia attuato quelle necessarie cautele tese a proteggere gli stessi. Qualche giorno addietro, Benatti era stato ascoltato dal dottor Andrea Ranalli delegato all’espletamento delle osservazioni. E’ cambiato però qualcosa, perchè il 39enne ha avuto bisogno della vicinanza del proprio legale di fiducia.

Ieri, sono state eseguite le autopsie sui corpi di Lorenzo (5 anni) e Kim (2 anni). L’importanza dei rilievi, è legata alla possibilità di scoprire le cause della morte e quando la stessa sia sopravvenuta. Questi aspetti non sono di poco conto, nell’eventualità in cui si dovesse addebitare la premeditazione del fatto omicidiario in capo alla sua autrice.

La dottoressa Manuela Fasolato, procuratore capo, ha sostenuto: “stiamo lavorando senza sosta, per cercare di mettere insieme i pezzi di questa tragica vicenda e accertare possibili ulteriori responsabilità”.

Nel corso del tempo, trascorso dall’uccisione della prole, l’equilibrio della Barbieri si è andato sempre più incrinando. Attualmente, è ricoverata nel reparto di anestesia e rianimazione semintensiva al “Santa Maria Nuova”, dopo che nell’immediatezza dell’accaduto tentò il suicidio. Ora, la donna è sottoposta a cure obbligatorie, dato che dallo scorso mercoledì il suo profilo psichiatrico si è aggravato. In questo scenario, non si esclude che per il futuro possa essere trasferita in una struttura carceraria attrezzata come ad esempio il penitenziario di Opera a Milano oppure in una Rems (Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza), un complesso che ha sostituito gli Opg alla loro chiusura.

All’attenzione degli inquirenti, vi sono gli elementi relativi ai ricoveri (settembre-ottobre) cui la figlicidia fù sottoposta nei reparti di Psichiatria a Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona) e Pieve di Coriano. Successivamente a questi interventi, la paziente venne presa in carico dallo scorso 9 ottobre dal Cps (Centro psico sociale) di Suzzara.

I medici che la ebbero in cura, da quanto emergerebbe dalle cartelle cliniche, hanno specificato che: “soffriva di un grave disagio psichico, sottolineando anche come fosse preda di -deliri acustici e visivi-“.

Una sintomatologia, connessa ad un insieme  patologico più profondo dal punto di visto psichico, che in passato l’aveva condotta svariate volte a far presente questo suo vissuto.