La vicinanza (ribadita ieri) del capogruppo pentastellato al Comune di Messina Andrea Argento, con il suo collega di MoVimento Giuseppe Fusco, nel condividere il testo diffuso da quest’ultimo e relativo al comportamento del primo cittadino peloritano Cateno De Luca.
Ecco, il testo integrale della missiva di Fusco: “caro Amico, mi spiace per le tue notti insonni ma stamattina, dopo una regolare e coscienziosa dormita (si riposa meglio e non si soffre di insonnia quando si ha la coscienza a posto) mi hanno inoltrato le tue considerazioni. Basito per le tue condanne pubbliche al mio personale intervento volevo chiederti (dato che preferisci la luce dei social) dov’eri quando il Tuo sindaco ha ingiuriato ogni tuo consigliere di essere un balordo da prendere a calci in culo. Dov’eri quando il Tuo sindaco ha apostrofato i consiglieri di essere dediti solo al profitto personale del gettone di presenza? Mi spiace ribadirti che l’aula consiliare poche volte è stato luogo di democrazia, almeno da quando ci sono io”.
“Sicuramente ho assistito e protestato contro il turpiloquio politico, le offese del Tuo sindaco, le mancate risposte a tutela dell’onore e della dignità di ogni consigliere. Ho protestato per gli inciuci della vecchia e marcia politica fatta di ricatti e controricatti. Questa è l’aula che difendi? Chi difende un colpevole si rende complice della colpa. Ora e solo ora (dopo il mio personale intervento) ti preoccupi di difendere la sacralità di un luogo dove per tanti anni si sono realizzate le più nefande attività politiche di spartizione, di stupro (come dice il Tuo sindaco) e di violenza alla città. Non te ne sei mai accorto? È stato necessario il mio intervento per suscitare la tua indignazione? Le frustrazioni politiche e personali, dovresti saperlo, non mi appartengono. L’aula e il Tuo sindaco offendono questa città”.
“Risparmia la tua social-arte oratoria di accusa per far diventare innocenti e perseguitati i colpevoli. Quali accuse nascondono le tue parole? Per me è un onore accusare un sistema marcio, anche nell’anima. Solo il colpevole cerca sempre la mediazione, il confronto e la condivisione il giusto si incazza sempre. Chi difende questo sistema ha una colpevolezza morale ma voglio augurarmi che sia solo ed esclusivamente una questione di insonnia. Oggi riposati e domani non sprecare il tuo tempo a difendere l’indifendibile non lo merita. Non posso credere che vuoi barattare un valore per difendere l’onorabilità di certe persone, trova il tempo di chiamarmi”.