Nella nostra società, la famiglia è tuttora vittima di un abuso di potere istituzionalizzato, talvolta persino legalizzato, da parte dei pubblici dipendenti. Ma occorrerebbe altresì insistere maggiormente sulla responsabilità dei funzionari, su un controllo sistematico e una trasparenza per evitare gli abusi. La trasparenza serve inoltre a contrastare l’abuso di potere e il mercenarismo. È nostro compito denunciare questo grave andazzo, che sfocia in una aperta violazione dei diritti fondamentali.

Gli interessi dei bambini, devono essere protetti dall’apposito incaricato dei servizi sociali e dall’autorità giudiziaria. Ancora una volta, abbiamo a che fare con un caso di incredibile sciatteria e di comportamento criminale che presenta indubbiamente tratti in comune con vicende passate. Il padre preoccupato, che vuole il meglio per le sue bellissime figlie, chiede aiuto. Purtroppo, chi chiede aiuto viene ancora stigmatizzato dai servizi sociali e dall’autorità giudiziaria. Il signor Ion Mihai vive a Roma, nato in Romania. Un padre di 4 figli, che ama i propri figli incondizionatamente.

Lui, dichiara: “le autorità italiane, più precisamente i servizi sociali, mi hanno negato il diritto-dovere di educare le mie figlie. Le minorenni, sono state allontanate con lo stesso famoso provvedimento legato all’articolo 403 c.p.c (codice di procedura civile)”.

Il padre, ha cercato di fare il dovere del genitore ed è stato accusato di abuso dei mezzi di correzione. Stupisce il fatto che il Tribunale di Roma, sulla base della insufficiente interrogazione, sia passato all’azione ingiusta con motivazioni che lasciano adito a dubbi. Addirittura il Tribunale dei minorenni, ha scritto sul decreto che la figlia di Ion è nata nel 1992, non nel 2002 come è invece nella realtà. I figli, sono senza documenti di riconoscimento validi e le autorità impediscono di farlo. Il lexicon della sentenza, non corrisponde alle istruzioni giuridiche vincolanti per i magistrati italiani.

I giudici dovrebbero tuttavia tener conto del fatto che la madre di 4 figli cittadina rumena ha deciso di lasciare l’Italia, proteggendo il figlio più piccolo. Lei, è stata considerata come una schiava senza diritti. In realtà non è scappata, come discrive il Tribunale, è tornata nella sua patria come un individuo libero. Se un individuo non è libero nelle sue azioni, allora non è davvero tale. I magistrati e gli assistenti sociali, devono capire che le valutazioni faziose non possono essere lasciapassare per qualsiasi loro decisione. I casi come questo, stanno aumentando quindi i giudici sono diventati piuttosto incompatibili con la legistazione vigente. I giudici e i pubblici ministeri, svolgono solo compiti distinti dallo Stato, non possono andare oltre le disposizioni dei codici.

Il padre disperato, continua infine a raccontare che: “i minori, vengono distrutti fisicamente e moralmente nelle case-famiglia, che considera autentici LAGER. Sua figlia Andrea Maria Mihai, è fuggita perché non sopportava più il bullismo e la violenza fisica presso la casa-famiglia. È innegabile che il bullismo, la tossicodipendenza, gli abusi sono presenti quasi in ogni casa-famiglia. Alcuni pensano che dovremmo combattere tale criminalità, montando telecamere di sorveglianza nei suddetti istituti”.

C’è un modo democratico, per governare e controllare queste ingiustizie in una società complessa evitando il caos. Ovvero, un nuovo modo per ordinare la società, basato sull’individuo libero. Sarebbe un mondo, in cui tutti gli individui avrebbero la libertà di autodeterminarsi senza nessuna coercizione da parte di elite e di funzionari. L’Italia è stata fondata, sul principio che i liberi individui sono governati dal diritto, non dai satrapi.